Breve descrizione:
"Obiettivo della riforma è la semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni per l’efficiente realizzazione delle infrastrutture e per il rilancio dell’attività edilizia.
E' previsto il varo di misure urgenti, tese a rafforzare le semplificazioni già varate con il decreto-legge n. 76/2020 per prorogarne l’efficacia sino al 2023, specificatamente in materia di semplificazione di verifiche antimafia e protocolli di legalità, di velocizzazione dell’istituto della conferenza di servizi, di limitazione della responsabilità per danno erariale in casi determinati dei funzionari pubblici, di istituzione del collegio consultivo tecnico (con funzioni di assistenza e di risoluzione delle controversie in via stragiudiziale e di riduzione del contenzioso in sede giudiziale), di riduzione dei tempi tra pubblicazione del bando e aggiudicazione (individuando un termine massimo per l’aggiudicazione) e di contenimento dei tempi di esecuzione del contratto.
Le misure a regime, invece, sono tese a recepire le norme delle 3 Direttive EU (23,24 e 25/2014), integrandole esclusivamente nelle parti non self-executing e delineando una disciplina più snella rispetto a quella vigente, prevendendo una disciplina specifica per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, riducendo gli oneri documentali ed economici a carico dei soggetti partecipanti alle procedure di evidenza pubblica, individuando espressamente i casi nei quali è possibile ricorrere alla procedura negoziata senza precedente pubblicazione di un bando di gara, revisionando (allargando) la disciplina dell’appalto integrato e del subappalto, limitando le clausole di proroga e di rinnovo automatico nei contratti di concessione, rafforzando le strutture pubbliche per il controllo sulle opere stradali e ferroviarie, realizzando una e-platform ai fini della valutazione della procurement capacity e rafforzando gli strumenti di risoluzione extragiudiziale delle controversie. "
Traguardo/Obiettivo:
Traguardo
Denominazione del traguardo/obiettivo:
Entrata in vigore della riforma del codice dei contratti pubblici.
Tempistica attuativa prevista:
"Il PNRR prevede il varo delle misure urgenti, attraverso decreto-legge, da approvare entro maggio 2021. Per le misure a regime saranno varate utilizzando lo strumento della legge delega da presentare in Parlamento entro il 31 dicembre 2021 ed è previsto che il Parlamento la approvi entro il 30 giugno 2022.
I decreti legislativi saranno adottati nei nove mesi successivi all’approvazione della legge delega, vale a dire entro il 31 marzo 2023. "
Stato Provvedimento:
Data:
Novembre, 2021
Stato dell'arte effettivo:
"Allo stato attuale risulta approvato il decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 coordinato con la legge di conversione 29 luglio 2021, n. 108 per quel che attiene alle misure urgenti a cui sono state aggiunte specifiche disposizioni anche in materia di subappalto, procedure di aggiudicazione ed appalto integrato.
In parallelo e per quel che concerne le misure a regime, sono partiti il 7 settembre 2021 i lavori in Commissione lavori pubblici del Senato del disegno di legge delega n. 2330 in materia di contratti pubblici a seguito dell’adozione del testo in Consiglio dei ministri il 30 giugno 2021."
Sintesi Grafica:
Data:
Febbraio, 2022
Stato dell'arte effettivo:
Premesso quanto già sottolineato nel corso del primo monitoraggio, continuano i lavori esame dell’8^
Sintesi Grafica:
Data:
Maggio, 2022
Stato dell'arte effettivo:
A latere delle misure urgenti introdotte dal DL n. 77 del 2021, coordinato con la legge di conversione 29 luglio 2021, n. 108, in data 09.03.2022 il Senato ha approvato il testo del disegno di legge delega che attualmente è in seconda lettura presso la Camera. Al netto delle leggere modifiche che verranno inserite alla Camera e che dovranno essere rcepite in Senato, i principi ispiratori appaiono essere la stretta aderenza alle direttive europee, mediante l’introduzione o il mantenimento di livelli di regolazione corrispondenti a quelli minimi richiesti dalle direttive stesse, la promozione della partecipazione da parte delle micro e piccole imprese, la semplificazione della disciplina applicabile ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea,la semplificazione delle procedure finalizzate alla realizzazione di investimenti in tecnologie verdi e digitali, la previsione dell’obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara un regime obbligatorio di revisione dei prezzi al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili e la semplificazione delle procedure relative alla fase di approvazione dei progetti in materia di opere pubbliche.
Sintesi Grafica:
Data:
Agosto, 2022
Stato dell'arte effettivo:
"Risulta approvata la milestone intermedia per l'approvazione della legge delega entro il T2 2022, con l'approvazione in data 15 Giugno 2022 da parte del Senato in terza lettura del disegno di legge delega sul Codice dei Contratti Pubblici, il cui testo era già stato approvato con modifiche dalla Camera il 24 maggio 2022. La legge delega attribuisce al Governo sei mesi di tempo per redigere le nuove regole sugli appalti ed individua 31 principi da declinare nel nuovo codice dei contratti, che andrà a sostituire l’attuale decreto legislativo n.50/2016.
"
Sintesi Grafica:
Data:
Novembre, 2022
Stato dell'arte effettivo:
"Come rilevato nei precedenti monitoraggi, risulta approvata la milestone intermedia per l'approvazione della legge delega entro il T2 2022, con l'approvazione in data 15 Giugno 2022 da parte del Senato in terza lettura del disegno di legge delega sul Codice dei Contratti Pubblici, il cui testo era già stato approvato con modifiche dalla Camera il 24 maggio 2022. Il rispetto della scadenza del 31 marzo 2023 appare verosimile, tenuto conto che la bozza del nuovo Codice degli appalti dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri entro novembre 2022, dopo che il Consiglio di Stato ha trasmesso al Governo lo schema di decreto legislativo contenente la bozza del nuovo codice appalti a fine ottobre 2022.
"
Sintesi Grafica:
Data:
Febbraio, 2023
Stato dell'arte effettivo:
Come rilevato nei precedenti monitor, risulta approvata in tempo la milestone intermedia per l'approvazione della legge delega entro il T2 2022, con l'approvazione in data 15 Giugno 2022 da parte del Senato in terza lettura del disegno di legge delega sul Codice dei Contratti Pubblici, il cui testo era già stato approvato con modifiche dalla Camera il 24 maggio 2022. Da rilevare l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri in esame preliminare il 16.12.2022 del nuovo Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici. Il provvedimento dovrà passare dalla Conferenza unificata, dalle competenti Commissioni parlamentari e di nuovo dal Consiglio di Stato, prima di tornare in Consiglio dei Ministri per l'approvazione definitiva e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il Codice dovrebbe applicarsi a tutti i nuovi procedimenti a partire dal 01.04.2023 con abrogazione del Codice precedente (decreto legislativo 50/2016) dal 01.07.2023. La data di entrata in vigore del nuovo codice, anche per evitare un rallentamento nelle attività contrattuali della PA, è tuttavia in fase di discussione.
Sintesi Grafica:
Data:
Maggio, 2023
Stato dell'arte effettivo:
In data 31 marzo 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo codice appalti con D.Lgs. 36/2023, rispettando in tale maniera le scadenze europee previste. Il nuovo Codice entra in vigore quindi dal 1 aprile 2023, ma le sue disposizioni acquistano efficacia dal 1 luglio 2023, sebbene esista altresì un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2023 per la vigenza di alcune previsioni del D.Lgs 50/2016, del DL Semplificazioni (DL 76/2020) e del DL Semplificazioni bis (DL 77/2021).
Sintesi Grafica:
Data:
Agosto, 2023
Stato dell'arte effettivo:
Come rilevato nel monitoraggio precedente, il D.Lgs. 36/2023 è divenuto efficace dal 1 luglio 2023, sebbene esista altresì un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2023. La scadenza europea è rispettata ed occorre monitorare con attenzione l'impatto della nuova regolazione sugli interventi infrastrutturali da mettere a gara nei prossimi mesi.
Sintesi Grafica:
Data:
Febbraio, 2024
Stato dell'arte effettivo:
Come già rilevato, il D.Lgs. 36/2023 è divenuto efficace dal 1 luglio 2023, e la scadenza europea è stata rispettata. Con riferimento all'impatto della nuova regolamentazione sul mercato degli invesitmenti pubblici, sebbene il tempo di entrata in esercizio delle novelle legislative appare troppo limitato per trarre conclusioni definitive nel merito, secondo ANAC non risultano esserci stati cali nella quantità dei bandi pubblici appaltati e nelle richieste di CIG da parte delle stazioni appaltanti, se non qualche difficoltà transitoria legata alla digitalizzazione delle procedure di gara tra la fine del 2023 e l'inzio del 2024. Permane la necessità di monitorare gli effetti delle nuove norme sull'andamento degli investimenti pubblici, sia in termini di importi messi a gara che di qualità dei progetti messi in campo e di velocizzazione delle procedure, in un arco temporale più ampio.
Sintesi Grafica:
Data:
Maggio, 2024
Stato dell'arte effettivo:
Come già rilevato, il D.Lgs. 36/2023 è divenuto efficace dal 1 luglio 2023, e la scadenza europea è stata rispettata. Con riferimento all'impatto della nuova regolamentazione sul mercato degli invesitmenti pubblici, sebbene il tempo di entrata in esercizio delle novelle legislative appare troppo limitato per trarre conclusioni definitive nel merito, secondo ANAC non risultano esserci stati cali nella quantità dei bandi pubblici appaltati e nelle richieste di CIG da parte delle stazioni appaltanti, se non qualche difficoltà transitoria legata alla digitalizzazione delle procedure di gara tra la fine del 2023 e l'inzio del 2024. Permane la necessità di monitorare gli effetti delle nuove norme sull'andamento degli investimenti pubblici, sia in termini di importi messi a gara che di qualità dei progetti messi in campo e di velocizzazione delle procedure, in un arco temporale più ampio. Secondo la relazione al 2023 della Corte dei Conti, per le gare PNRR, non si ha evidenza comuque di rallentamenti del numero delle opere messe a gara.
Sintesi Grafica:
Data:
Agosto, 2024
Stato dell'arte effettivo:
Come già rilevato, il D.Lgs. 36/2023 è divenuto efficace dal 1 luglio 2023, e la scadenza europea è stata rispettata. Con riferimento all'impatto della nuova regolamentazione sul mercato degli invesitmenti pubblici, sebbene il tempo di entrata in esercizio delle novelle legislative appare troppo limitato per trarre conclusioni definitive nel merito, secondo ANAC non risultano esserci stati cali nella quantità dei bandi pubblici appaltati e nelle richieste di CIG da parte delle stazioni appaltanti, se non qualche difficoltà transitoria legata alla digitalizzazione delle procedure di gara tra la fine del 2023 e l'inzio del 2024.Da rilevare la costituzione di un tavolo per l’elaborazione di un provvedimento correttivo di alcune sezioni del nuovo Codice, in particolare quelle relative all’equo compenso, alla qualificazione delle stazioni appaltanti, alla revisione dei prezzi, e le misure in materia di consorzi.
Sintesi Grafica:
Data:
Novembre, 2024
Stato dell'arte effettivo:
Come già rilevato, il D.Lgs. 36/2023 è divenuto efficace dal 1 luglio 2023, e la scadenza europea è stata rispettata. Con riferimento all'impatto della nuova regolamentazione sul mercato degli invesitmenti pubblici, secondo ANAC non risultano esserci stati cali nella quantità dei bandi pubblici appaltati e nelle richieste di CIG da parte delle stazioni appaltanti, se non qualche difficoltà transitoria legata alla digitalizzazione delle procedure di gara tra la fine del 2023 e l'inzio del 2024.Da rilevarel'approvazione in via preliminare da parte del Consiglio dei Ministri nella seduta n. 101 del 21 ottobre 2024 di un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. 36/2023, in particolare in materia di equo compenso, alla qualificazione delle stazioni appaltanti, alla revisione dei prezzi, alle penali applicabili in sede di esecuzione del contratto e di partecipazione e qualificazione dei consorzi.
Sintesi Grafica: