L’8 febbraio si è svolto in Sardegna uno sciopero unitario del personale della Circolazione RFI, un’azione di protesta motivata dal crescente disagio dei lavoratori per condizioni di lavoro sempre più insostenibili. Altissima l’adesione, confermando la necessità di un intervento per migliorare la qualità della vita lavorativa, ma ancora una volta, RFI ha tentato di aggirare il diritto di sciopero con pratiche già contestate e dichiarate illegittime dalla legge. L’azienda ha sostituito i lavoratori scioperanti con dirigenti e personale con abilitazioni specifiche, non previsti nei turni di servizio, vanificando l’efficacia della mobilitazione.L’azione è stata denunciata dai sindacati con diffida, alla quale RFI non ha dato seguito. Di fronte a questo comportamento, le OO.SS. hanno presentato un esposto alla Commissione di garanzia e all’Osservatorio nel settore dei trasporti, per condotta antisindacale dell’azienda e chiedendo un intervento.Le sentenze della Corte di Cassazione, n. 10811 del 3 giugno 2009 e n. 12551 del 22 maggio 2019, vietano la sostituzione del personale scioperante con altre figure, in quanto tale pratica mina il diritto di sciopero.Nonostante tutto, RFI persevera nel portare avanti strategie che vanificano le proteste dei lavoratori.Preoccupazione delle OO.SS. anche per l’assenza di dialogo con la dirigenza che accrescono il malcontento dei lavoratori.Le OO.SS. ribadiscono determinazione nel contrastare queste condotte e annunciano altre proteste se RFI non cambierà atteggiamento. L’obiettivo è ottenere condizioni di lavoro più dignitose e rispetto dei diritti sindacali, senza ricorrere a segnalazioni per far valere quanto previsto dalla legge.