Lo scorso 26 febbraio alcune sigle sindacali hanno protestato con un presidio fisso in via Capitan Bavastro, a Roma, contro l’operato dell’assessore alla mobilità Eugenio Patanè.La FAST-Confsal settore Taxi ha ritenuto opportuno non partecipare a questa protesta non perché non condivida i motivi, sicuramente validi, proposti dalle sigle promotrici di tale presidio ma perché in questo momento si stanno discutendo, in sedi molto più in alto dell’assessorato alla mobilità del comune di Roma Capitale, questioni molto più importanti per il settore. Crediamo che in questa fase sia meglio tenere bassi i toni e non dar modo a chi, in malafede, attacca continuamente il nostro settore col rischio di condizionare il buon esito delle trattative.L’approvazione dei decreti attuativi della legge nazionale 12/19 e l’emanazione di un DPCM che regolamenta le applicazioni d'interconnessione del settore T.P.N.L. sono, secondo noi, la soluzione migliore per contrastare l’abusivismo che imperversa nelle grandi città italiane ma, soprattutto, per porre delle regole certe all’uso sconsiderato e fuorilegge delle applicazioni da parte degli operatori NCC.Condividiamo le preoccupazioni che i colleghi hanno esposto durante il presidio, ma riteniamo che portare sotto la luce dei riflettori la nostra categoria, già sottoposta ad attacchi speculativi da parte dei media, non sia la strategia migliore.La FAST-Confsal Taxi, pur ritenendo validi i motivi del presidio, ha preferito non partecipare e aspettare in silenzio l’evolversi e la conclusione dei succitati decreti attuativi (RENT, registro elettronico nazionale trasporti e il foglio di servizio elettronico per gli NCC) e DPCM che aspettiamo ormai da quasi sei anni. Ora che la meta sembra vicina preferiamo, come dimostrato più volte, mantenere equilibrio e buon senso per raggiungere lo scopo.Possiamo assicurare che continueremo, come sempre, a monitorare da vicino l’evolversi della situazione, pronti a cambiare abito e indossare i caschi da battaglia, se mai ce ne fosse bisogno.