Il Tribunale di Varese riconosce la correttezza del nostro ricorso sulla retribuzione feriale.
Non è enfatico definirla storica perché essa segna un punto di rottura e di svolta nelle relazioni industriali che la nostra azienda ha conosciuto fino a oggi. Ma facciamo un passo indietro e raccontiamo come inizia la nostra storia.
A seguito delle sentenze europee che sanciscono l’equiparazione retributiva tra giorni effettivamente lavorati e giorni di ferie, Autolinee Varesine si presenta ai lavoratori con una proposta di accordo di 1000 euro (lordi) a titolo di indennizzo per le ferie pregresse. Le nostre segreterie, fin da subito, ci consigliano di non firmare senza avere appurato, tramite i nostri consulenti del lavoro, quale cifra ci spetti di diritto. Oltre alla doverosa prudenza vi sono altri campanelli d'allarme, primo fra tutti il fatto che altri sindacati lo pubblicizzano come un buon accordo, senza però specificare su quali basi. Il secondo campanello riguarda la fretta con cui l'azienda vuole chiudere la questione, concedendo al lavoratore meno di due settimane per apporre la firma. Il fatto, poi, che la dirigenza offra cappuccio e brioche a coloro che firmano ci fa venire in mente la massima andreottiana per cui chi pensa male fa peccato, ma molto spesso ci prende.
La lettura della sentenza ci autorizza a pensare che avevamo ragione: il nostro collega riceve dodici volte la cifra offerta dall'azienda. Ora attendiamo con fiducia l'esito delle altre vertenze dei nostri iscritti. Fiducia ben riposta a giudicare dalle innumerevoli cause vinte da FAST Confsal in tante città d'Italia e in ogni grado di giudizio.
Ma il pronunciamento del tribunale di Varese contro Autolinee Varesine non ha solamente risvolti economici, poiché mette il nostro sindacato in una posizione di autorevolezza di fronte a colleghi e vertici aziendali, dimostrandosi un interlocutore preparato e determinato nel perseguire gli interessi del lavoratore. Inoltre, i nostri iscritti non saranno più obbligati ad ascoltare quella fastidiosa generalizzazione per cui i sindacati sarebbero tutti uguali.
Non resta che affrontare con ottimismo le prossime sfide sia a carattere locale, con il nostro impegno sui temi della sicurezza e sulla ridefinizione degli accordi di secondo livello, sia a carattere nazionale con la nostra lotta per la tutela del diritto di sciopero.