Nelle ultime settimane il mondo del trasporto pubblico ha vissuto momenti che meritano un’attenta riflessione. È stato sottoscritto il nuovo Contratto Collettivo Nazionale degli Autoferrotranvieri, un atto che chiude una lunga stagione negoziale. La FAST Confsal, pur non firmataria, guarda con rispetto al lavoro svolto, nella consapevolezza che il contesto economico e sociale è tutt’altro che semplice. Il nostro giudizio è sospeso, ma non neutrale: aspettiamo con fiducia il referendum tra i lavoratori. Da parte nostra faremo un’analisi tecnica fra gli impegni presi con la piattaforma e le risposte date, soprattutto sul tema salariale, visto che quello della conciliazione vita lavoro non è stato affrontato. Saranno loro, com'è giusto che sia, a decidere se quanto ottenuto rispecchia le aspettative e le necessità quotidiane.C’è poi un altro terreno, più aspro, su cui la nostra Organizzazione – insieme a ORSA e UGL Ferrovieri – si sta battendo con determinazione: il rapporto con la Commissione di Garanzia sul diritto di sciopero nei servizi essenziali. Abbiamo denunciato azioni che, nel nome di una presunta tutela dell’utenza, finiscono per comprimere il diritto costituzionale allo sciopero. L’equilibrio, in questi casi, è difficile, ma non può mai giustificare il dumping contrattuale fra diversi operatori ferroviari. La partecipazione massiccia alla manifestazione del 18 marzo e allo sciopero del giorno successivo dimostra che la questione è sentita.Siamo consapevoli del disagio che tutto questo può comportare per i cittadini. A loro, che spesso ci scrivono o ci parlano con parole di comprensione e solidarietà, va il nostro ringraziamento.La nostra è una battaglia solitaria e scomoda, certo. Ma anche necessaria. E, crediamo, giusta.