Siamo partiti in sei. Sei sigle sindacali unite nel chiedere a Trenitalia un incontro urgente sulla mobilità geografica del personale in Calabria. Era il 24 settembre 2024 e l'unità sembrava solida.Il 10 ottobre, nuova richiesta con l’avvio della prima fase delle procedure di raffreddamento e conciliazione ma, successivamente, due sindacati scelgono di non firmare le procedure di raffreddamento, riducendo i partecipanti a quattro. Il 27 novembre, durante un incontro di conciliazione, si lavora per chiudere le procedure e ottenere un calendario di riunioni. L’intesa prevede che, insieme agli altri temi di relazioni industriali, sia discusso anche il metodo per affrontare la questione mobilità. Il primo appuntamento è il 15 dicembre, ma alcuni partecipanti non si presentano e la discussione sulla mobilità non è affrontata. Un delegato di SLM FAST-Confsal chiede conferma dell’argomento all’ordine del giorno e riceve un netto "no" come risposta. Nel frattempo, emergono segnalazioni di movimenti di personale gestiti al di fuori delle regole del CCNL.Si arriva al 15 gennaio 2025 con un nuovo incontro ma l’interesse sulla mobilità sembra affievolirsi per gran parte dei presenti. Come nel celebre tradimento di Bruto nei confronti di Cesare, la compattezza iniziale sembra incrinarsi e alcuni dei protagonisti della trattativa scelgono un approccio differente. Noi manteniamo la nostra posizione e scegliamo di non firmare un verbale relativo alla chiusura della linea Sibari-Catanzaro, ritenendo necessaria una discussione più approfondita sulla mobilità. Si giunge comunque a un accordo che sembra dare prospettive positive al processo. Tuttavia, il verbale firmato non è rispettato e alcune decisioni sui trasferimenti sono prese senza un confronto trasparente. Per evitare ripercussioni sui lavoratori già coinvolti nei trasferimenti, attendiamo un chiarimento della situazione. Dopo numerosi tentativi di richiesta di chiarimenti, inviamo una nota ufficiale di richiesta di informazioni sui criteri adottati. Alcune sigle sindacali interpretano l’iniziativa come un ostacolo ai processi di mobilità, dando luogo a un dibattito interno.Alla luce degli sviluppi, emerge una differenza di strategie tra le parti. Prima della fine dell’anno, alcuni rappresentanti sindacali avevano assunto una posizione di fermezza sulla mobilità, mentre a gennaio l’impostazione cambia radicalmente.Pur consapevoli delle difficoltà, continuiamo a sostenere la necessità di un processo di mobilità equo, basato su regole condivise e nel rispetto delle norme contrattuali. La mobilità è un argomento di grande rilevanza per i lavoratori calabresi e merita di essere affrontato con la massima attenzione.SLM FAST-Confsal rimane impegnata su questo fronte. Gli altri ci seguiranno? Eravamo partiti in sei…