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Martedì, Aprile 8, 2025

Nel mese di febbraio al personale di Trenitalia TPer è stato chiesto di compilare un sondaggio sul gradimento sulle iniziative portate avanti dalla dirigenza negli ultimi anni verso il personale.

Fra quelle da valutare figuravano: “A tu per tu con l’AD”, ” Safetyday”, “PO più vicino a te”, “TTXmas Party”, ” Indovina chi viene a pranzo”, “Porte aperte in impianto” ed eventi sportivi organizzati.

Ebbene, la prima risposta che è stata data dal personale alla survey interna è di non ritenere utile dare una risposta, mentre dal 17 % circa di chi ha risposto, emerge una chiara critica.

Fondamentalmente il personale ritiene che le condizioni e l’ambiente di lavoro sviluppati dal 2020 in poi siano decisamente negative, quindi tali sporadiche iniziative di facciata, che hanno il solo scopo di coltivare l’immagine aziendale, siano da sostituire con provvedimenti che mirino al benessere vero e quotidiano dei lavoratori.

Purtroppo Trenitalia TPer sembra dimenticare di essere una società che come core business ha la produzione di treni. Non è una società di servizi high tech della Silicon Valley. Le stesse iniziative, anche qualora fossero gradite, ignorano che comunque la maggioranza dei lavoratori, ovvero gli Equipaggi, anche volendo non vi possono prendere parte per la natura del loro lavoro.

Le richieste del personale sono varie ma una su tutte è emblematica: si chiede l’ascolto. Non un maggior ascolto ma che s'inizi veramente ad ascoltare e a prendere a cuore le richieste.

Una doccia fredda, per questa dirigenza che ignora le istanze del personale sul malessere quotidiano durante l’orario di lavoro. Ma la comunicazione arrivata il 7 marzo alle lavoratrici e ai lavoratori con cui il responsabile Risorse Umane comunica di ritenere ingenerose le opinioni espresse, risulta come l’immagine del coccodrillo che, mentre mangia la sua preda, produce delle lacrime. Un’immagine dicotomica che, per chi non lo sapesse, nulla a che vedere con un sincero dispiacimento verso la preda.

Questo articolo non vuole aggiungersi alle tante critiche che sono arrivate sull’assenza di benessere sul luogo di lavoro e sulle iniziative proposte ma stimolare la necessità di una maggiore sensibilizzazione da parte della dirigenza che, soprattutto se si considerano gli ottimi bilanci economici, potrebbe concedere un benessere reale al personale.