Altro che catering e sorrisi in divisa. Dietro i carrelli dei treni c’è un esercito silenzioso di lavoratori messi a dura prova: turni estenuanti, straordinari non pagati mensilmente, attrezzature obsolete e orari che non tengono conto della vita privata.
È questo il quadro emerso nell’incontro del 2 maggio scorso al Ministero del Lavoro dove FAST-Confsal, insieme a UGL Ferrovieri e SALPAS Orsa, ha sollevato con forza la questione.
Abbiamo proclamato lo stato di agitazione perché la dignità delle persone non può essere ignorata. Lavorare non può significare rinunciare a sé stessi, essere informati all’ultimo momento su turni insostenibili o ricevere un cedolino incomprensibile. L’efficienza che Elior pretende deve riflettersi anche nel rispetto dei diritti dei lavoratori.
Durante l’incontro, pur entrando nel merito delle criticità, si è ritenuto opportuno un nuovo rinvio: il confronto riprenderà il 19 maggio prossimo. Ma nel frattempo?
Nel frattempo si scende in assemblea, si dà voce ai lavoratori e si mette al centro la realtà quotidiana: quella dei treni dove si lavora di notte, dei pasti serviti tra mille difficoltà e di una logistica che spesso crea disordine, anziché efficienza.
Noi di FAST-Confsal non ci fermiamo, e rassicurazioni non bastano. Chiediamo soluzioni concrete. E le chiediamo ora.