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Mercoledì, Giugno 4, 2025

La regione Puglia si prepara a cambiare volto al suo sistema ferroviario, ma non tutti sono d’accordo. La FAST Confsal Puglia e Basilicata, principale sindacato dei lavoratori del settore, alza il tiro e chiede un confronto urgente con le istituzioni, mettendo in guardia contro il progetto di una nuova società regionale per la gestione delle infrastrutture ferroviarie. Un’idea che, secondo il sindacato, rappresenta un passo indietro rispetto alla direzione nazionale e alle altre regioni italiane.

Mentre Umbria e Piemonte hanno scelto di affidare la gestione a RFI S.p.A., il gestore unico certificato e regolamentato da ANSFISA e ART, la Puglia sembra voler seguire una strada diversa, con la creazione di un nuovo soggetto regionale. Una scelta che rischia di generare frammentazione gestionale, aumentare i costi e compromettere l’interoperabilità del sistema ferroviario, già fragile. Le normative europee e italiane, infatti, non impongono la creazione di gestori regionali. La legge richiede solo la separazione contabile e funzionale tra gestione infrastrutture e servizi, oltre alla certificazione di sicurezza e capacità tecnica.

La proposta pugliese, invece, sembra andare oltre, rischiando di indebolire il coordinamento con le infrastrutture digitali strategiche come ERTMS, SCMT e ACC. La FAST-Confsal ricorda anche il tragico disastro ferroviario tra Andria e Corato del 2016, che causò 23 morti e 57 feriti. Le cause furono attribuite a errori umani, carenze di formazione e sistemi di sicurezza inadeguati. Quel dramma resta un monito: affidare la sicurezza a gestori centralizzati, certificati e sottoposti a controlli rigorosi è fondamentale per evitare nuove tragedie. Per questo, FAST-Confsal chiede la sospensione immediata del progetto regionale, l’attivazione di un tavolo istituzionale con Regione, Ministero, ANSFISA, ART e rappresentanze sindacali e una valutazione approfondita delle implicazioni normative e di sicurezza.

La proposta è di puntare su un modello unificato, pubblico e nazionale, come quello di RFI, che garantisca affidabilità, sicurezza e sostenibilità. Il segretario regionale Vincenzo Cataneo non ha dubbi: “Non possiamo permettere che si vada avanti senza un confronto trasparente e senza valutare le ricadute su sicurezza, occupazione e interoperabilità. Serve coerenza con il modello nazionale, non fughe in avanti”.

La sfida è chiara: tutelare i lavoratori e i cittadini, evitando che il fischio del treno diventi un grido d’allarme ignorato.