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Mercoledì, Luglio 16, 2025

Dalla riunione del 10 luglio arriva il via libera definitivo al CCNL Mobilità – Area Attività Ferroviarie tra refusi risolti e nodi sciolti, ora si guarda già al prossimo triennio.

Il contratto siglato il 22 maggio è pienamente esigibile. Ai lavoratori che hanno votato “no”, diciamo: il confronto non si è mai chiuso, lo costruiamo insieme, da subito.

Il 10 luglio si è chiusa una stagione e se n’è aperta un’altra. Con la riunione tecnica e politica tenutasi in quella data, FAST-Confsal e le parti firmatarie hanno sciolto gli ultimi nodi applicativi del CCNL Mobilità – Area Attività Ferroviarie, approvato a maggioranza referendaria dai lavoratori. Nessun colpo di penna, nessuna modifica unilaterale: solo il doveroso lavoro di cucitura dei refusi tra il testo contrattuale e la realtà industriale. Un lavoro che ha richiesto pazienza, precisione e senso di responsabilità.

Ma soprattutto si è confermata la piena efficacia dell’accordo del 22 maggio, che è divenuto operativamente vincolante. Non un atto formale, ma un passaggio sostanziale: dal 10 luglio, gli impegni economici e normativi assunti nel contratto devono essere applicati. Questo è il significato concreto di una firma che libera risorse, valorizza le professionalità e apre nuove prospettive.

A chi ha votato “no”, non lanciamo un’accusa. Al contrario, offriamo un ponte. Il contratto è uno strumento vivo che si adatta e si migliora nel tempo. E noi, che ne abbiamo accettato la mediazione finale e difeso i contenuti anche nelle ore più controverse, siamo già al lavoro sul prossimo ciclo: il rinnovo 2027–2030. È il nostro modo per dire che il dialogo continua.

Per FAST-Confsal non è mai stato uno slogan ma una pratica quotidiana.

Il settore ferroviario merita un sindacato che sappia difendere e, al tempo stesso, costruire. Siamo entrati in questa trattativa con la volontà di cambiare il paradigma dei rinnovi precedenti e dare nuova vitalità alle condizioni di lavoro. Ne usciamo con un contratto che rappresenta l’equilibrio possibile per mantenere un dialogo aperto e costante. Per questo è un contratto più forte. E con esso arriva una nuova responsabilità: dare futuro al lavoro, non solo rappresentarlo.