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Mercoledì, Luglio 16, 2025

La FAST-Confsal prende posizione contro il rinnovo del contratto nazionale dei gestori aeroportuali: pochi aumenti, troppa flessibilità e nessuna risposta alla dignità del lavoro. Ora tocca ai lavoratori DIRE NO.

C'è un punto in cui ogni firma perde di senso: quando non rappresenta più chi lavora". Le parole di FAST Confsal risuonano come un monito severo nel panorama delle trattative per il rinnovo del Contratto Nazionale dei Gestori Aeroportuali. L'intesa che si profila, secondo il sindacato, è un suicidio collettivo, un accordo chiuso "in fretta" che rinuncia a sanare un divario retributivo ormai abissale, eroso da anni di inflazione e trasformazioni sistemiche. L'accusa è chiara: il tempo del lavoro non può più essere sospeso per trentasei mesi, senza risposte concrete. Invece di affrontare la crisi, si preferisce una "ricorrenza economica rinviata al 2025", una toppa che non basta nemmeno ad attenuare il "vuoto retributivo accumulato". L'indennità di vacanza contrattuale, che dovrebbe garantire una continuità salariale, resta una chimera. La realtà dipinta è quella di un "tabellare diluito nel tempo", un benefit che arriva "troppo tardi e troppo poco", lasciando scoperta la piaga di un potere d'acquisto duramente colpito. Ma non è solo una questione economica. FAST Confsal denuncia la mancanza di "impegno strutturale per evitare ritardi futuri", l'assenza di una "reale attenzione alla conciliazione vita-lavoro", e una preoccupante "apertura su temi come ferie aggiuntive o valorizzazione delle professionalità". Il contratto, lungi dal tutelare, si piega "alle logiche di precarizzazione, estendendo la flessibilità per somministrati e stagionali senza bilanciamenti concreti in termini di tutela". Una "deriva pericolosa in un settore che dovrebbe fare del lavoro qualificato e stabile la propria forza". Di fronte a questo scenario, FAST -Confsal lancia un appello chiaro: votare NO al referendum del 22 e 23 luglio. Inoltre FAST-Confsal per dare l’opportunità a tutti i lavoratori del settore, ha organizzato un proprio referendum facilmente fruibile "ovunque e in qualsiasi orario da PC o smartphone" utilizzando il QR code fornito. "Perché accettare questo contratto significa accettare che il lavoro aeroportuale resti invisibile, sottopagato, privo di diritti evoluti. È tempo che siano i lavoratori a riprendersi la parola. E, se necessario, anche il futuro." Il messaggio è forte, la posta in gioco altissima. Il destino di migliaia di lavoratori aeroportuali è appeso a un voto, un'occasione per rivendicare non solo salari dignitosi, ma un'intera visione del lavoro in un settore strategico.