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Martedì, Luglio 22, 2025

L'incontro periodico tra le organizzazioni sindacali e ANSFISA, svoltosi il 9 luglio 2025, ha messo in luce le sfide e le opportunità legate alla sicurezza della circolazione ferroviaria in Italia, in un contesto di revisione normativa che si allinea agli standard europei. La modifica dell'Allegato C del Decreto ANSF 4/2012 è stata al centro del dibattito e FAST-Confsal ha evidenziato che tale revisione non deve compromettere i livelli di sicurezza esistenti ma puntare a un rafforzamento delle garanzie.

Un tema cruciale che continua a essere fulcro di discussione è quello degli episodi di SPAD (Signal Passed At Danger) e SPAR (Signal Passed At Red), che hanno visto un incremento nel 2024. ANSFISA ha avviato un'analisi sistematica di tali eventi per identificare le cause e migliorare le pratiche operative. È stato introdotto un questionario alle imprese ferroviarie per uniformare i criteri d'indagine e, pur apprezzando tale iniziativa, FAST-Confsal ha evidenziato la necessità di una maggiore sensibilizzazione e formazione sul tema della sicurezza, anche attraverso la messa in campo di ulteriori azioni.

Il monitoraggio dei tempi di guida e riposo del personale è un altro aspetto fondamentale che, secondo la nostra visione, influisce sui temi legati alla sicurezza; pertanto, crediamo nella necessità di adottare sistemi certificati per garantire una tracciabilità precisa delle ore di lavoro dei macchinisti. Questo è particolarmente importante nel contesto di servizi transfrontalieri, dove la sicurezza deve rimanere una priorità.

La revisione delle norme, culminata con il Decreto 73/2025, rappresenta un cambiamento profondo nella gestione della sicurezza ferroviaria. L'abolizione di norme storiche come il Decreto 4/2012 porta a un modello in cui la responsabilità della sicurezza ricade maggiormente sulle imprese ferroviarie, che devono dimostrare di avere efficaci sistemi di gestione della sicurezza. Tuttavia, questo approccio solleva preoccupazioni riguardo alla possibile disomogeneità nella formazione e nella valutazione delle competenze, poiché non esistono più standard nazionali uniformi.

Il nuovo quadro normativo, pur promettendo una maggiore flessibilità, pone interrogativi sulla qualità della formazione e sull'adeguatezza delle competenze del personale. La mancanza di un rigoroso controllo esterno potrebbe compromettere la sicurezza e l'affidabilità del sistema ferroviario. Inoltre, l'abolizione delle visite mediche e psicologiche obbligatorie trasferisce la responsabilità alle imprese, creando un rischio di conflitti d'interesse.

In conclusione, la revisione normativa in corso e le discussioni tra ANSFISA e le organizzazioni sindacali evidenziano la necessità di un equilibrio tra responsabilizzazione aziendale e garanzie pubbliche per la sicurezza. Senza un coordinamento efficace e standard minimi, l'armonizzazione con le normative europee rischia di trasformarsi in una liberalizzazione delle tutele, con potenziali conseguenze negative per lavoratori e passeggeri. È fondamentale che le parti sociali e le istituzioni collaborino per garantire un ambiente ferroviario sicuro e sostenibile; pertanto, FAST-Confsal ha richiesto un tavolo costante tra MIT, ANSFISA, parti sociali e imprese ferroviarie, con la finalità di accompagnare il processo di transizione in maniera costruttiva, prevenendo conflitti e situazioni discriminatorie.