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Martedì, Ottobre 28, 2025

Il 16 ottobre non è stato un giorno come gli altri per i lavoratori di ATVO S.p.A.

A San Donà di Piave e Jesolo, autobus fermi e pensiline vuote hanno raccontato meglio di mille parole la frustrazione di chi ogni giorno tiene in piedi il servizio pubblico e riceve in cambio stipendi che non tengono il passo con l’inflazione, turni pesanti e sicurezza spesso lasciata al caso. Lo sciopero promosso dalla FAST-Confsal non è stato solo una protesta ma un segnale chiaro: la misura è colma.

L’adesione è stata alta, a testimoniare che dietro la sigla sindacale c’è un malessere diffuso e condiviso. E il messaggio è arrivato forte: nel giro di pochi giorni, anche le altre sigle si sono mosse, accelerando la chiusura dell’accordo nazionale sui 40 euro, l’ultimo tassello ancora mancante. Un risultato, certo, ma non la fine della partita.

Per FAST-Confsal, quel passo è solo l’inizio di un percorso più ampio, che punta a una revisione reale delle condizioni di lavoro e a un dialogo vero con l’azienda, non di facciata. L’obiettivo è chiaro: garantire salari dignitosi, sicurezza sui mezzi e rispetto per chi, ogni giorno, permette a migliaia di persone di spostarsi.

Ai lavoratori di ATVO va il merito di aver ricordato a tutti che la contrattazione non nasce nei palazzi ma nelle rimesse, tra chi si rimbocca le maniche. Hanno mostrato che quando si resta uniti, anche un piccolo sciopero può cambiare il ritmo di un’intera azienda.