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Martedì, Novembre 25, 2025

1^ parte

I congedi parentali retribuiti sono periodi di astensione dal lavoro destinati a permettere ai genitori di prendersi cura del bambino nei primi anni di vita, mantenendo un reddito. Le forme principali sono:

  1. congedo di maternità (riservato alla madre, legato al periodo pre/post parto);
  2. congedo di paternità obbligatorio (per i padri, entro i primi mesi);
  3. congedo parentale, utilizzabile da entrambi i genitori fino a una certa età del bambino, con crescente flessibilità.

Novità normative 2026: cosa cambia

  1. Allungamento della durata degli indennizzi per offrire supporto oltre i primi mesi.
  2. Introduzione dell’opzione di fruire del congedo anche a ore, facilitando l’equilibrio tra lavoro e vita familiare. Queste modifiche mirano a rispondere alle esigenze delle famiglie moderne, offrendo soluzioni pratiche senza perdere reddito.

Chi ha diritto al congedo parentale: requisiti e beneficiari .

Possono accedere al congedo parentale nel 2026:

  1. madri lavoratrici, dipendenti o autonome;
  2. padri lavoratori, dipendenti o autonomi, purché abbiano i requisiti contributivi;
  3. lavoratori dipendenti pubblici e privati con contratto attivo. In genere è richiesto un periodo minimo di contribuzione per accedere all’indennità: spesso sono necessarie settimane lavorate nel periodo di riferimento. Le condizioni esatte le definisce l’ente previdenziale competente e possono variare.

Come presentare la domanda di congedo nel 2026.

 La domanda online resta la norma. Passi pratici:

  1. Verifica i requisiti: controlla contributi e status previdenziale.
  2. Compila la domanda: accedi al portale dell’ente previdenziale e invia il modulo online.
  3. Inoltra entro i termini: presenta la domanda entro le scadenze previste e prima dell’inizio del congedo.
  4. Comunica al datore di lavoro: avvisa almeno 15 giorni prima dell’inizio.
  5. Conserva documenti: conserva una copia della documentazione inviata. Controlla i tempi di risposta dell’ente e mantieni contatti per eventuali aggiornamenti.

2^ parte

Calcolo dell’indennità: quanto spetta e come viene pagata

L’indennità dipende dalla tipologia di congedo e dalla durata:

  1. nei primi sei mesi, l’indennità è circa il 30% della retribuzione media;
  2. oltre i sei mesi, l’importo può variare o non essere previsto, a seconda della normativa vigente. L’erogazione avviene di norma dall’INPS; in alcuni casi il datore di lavoro può anticipare l’importo. Informarsi tempestivamente evita ritardi.

Congedo di paternità e maternità: differenze chiave

  1. maternità: comprende un periodo prima e dopo il parto, con indennità economica;
  2. paternità obbligatoria: utilizzabile entro i mesi successivi alla nascita, con indennità di sostegno. La durata totale è diversa tra i due, ma entrambi mirano a facilitare l’ingresso del neonato in famiglia e a supportare i genitori nel rientro al lavoro.

Domande frequenti (FAQ)

  1. Si può prendere il congedo a ore? Sì: dal 2026 è prevista la possibilità di frazionarlo.
  2. Cosa succede in caso di parto gemellare? I diritti possono estendersi, con possibile allungamento dell’indennità.
  3. Il congedo parentale influisce sulla pensione? Sì: i periodi contributivi si considerano per il calcolo pensionistico futuro.
  4. È sempre opportuno verificare le ultime norme: consulta INPS o l’ente competente per aggiornamenti e procedure.

Conclusione Per affrontare al meglio il 2026, pianifica in anticipo, verifica i requisiti e tieni d’occhio scadenze e modalità di pagamento. Le norme possono evolvere: consulta fonti ufficiali e rivolgiti al tuo patronato o al datore di lavoro per indicazioni pratiche e conferme.