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Martedì, Dicembre 23, 2025

FAST-Confsal ha formalmente richiamato le società del Gruppo FSI – Trenitalia, RFI e FS Italiane – al pieno rispetto della normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro, a seguito della comunicazione relativa alla chiusura definitiva delle mense aziendali.

Nel corso delle riunioni sindacali del 10 dicembre 2025, le aziende hanno infatti annunciato l’avvio del processo di dismissione delle mense attualmente operative. Secondo quanto riferito, alcune strutture chiuderanno già dal 1° gennaio 2026 mentre le restanti cesseranno l’attività entro il successivo 28 febbraio. Un percorso che, allo stato attuale, presenta ancora numerose criticità, in particolare sul fronte della ricollocazione del personale interessato e dell’organizzazione dei servizi alternativi.

FAST-Confsal ha evidenziato come la chiusura delle mense stia avvenendo senza la preventiva predisposizione di locali alternativi idonei, nei quali i lavoratori possano consumare il pasto in condizioni adeguate dal punto di vista igienico-sanitario e del comfort. Una situazione che rischia di tradursi in una violazione degli obblighi datoriali previsti dal D.Lgs. 81/08, in particolare dall’articolo 63 e dall’Allegato IV, che impongono la disponibilità di locali refettori conformi ai requisiti di legge.

Il sindacato ribadisce che la tutela della salute e del benessere psicofisico dei lavoratori non può essere subordinata a scelte organizzative o di razionalizzazione dei costi. L’assenza di spazi adeguati per la consumazione dei pasti rappresenta un tema che incide direttamente sulle condizioni di lavoro e sulla dignità delle persone impiegate nei siti produttivi.

FAST-Confsal ha inoltre richiesto l’immediato coinvolgimento delle strutture sindacali territoriali, ritenuto indispensabile per affrontare le specificità dei singoli contesti e prevenire situazioni di disagio o non conformità normativa. La gestione della transizione deve avvenire attraverso un confronto serio e responsabile, capace di garantire soluzioni concrete e rispettose delle regole.

Il sindacato resta in attesa di riscontri da parte delle aziende e conferma la propria disponibilità al dialogo, ribadendo però con fermezza che la salute e la sicurezza dei lavoratori non sono negoziabili e devono restare al centro di ogni scelta organizzativa