Tra le tante imprese che la diffusione del Covid-19 sta mettendo a dura prova c’è l’Enav, società solidissima finché il mondo non si è fermato. Sarebbe opportuno, vista la situazione, valutare un delisting e una nazionalizzazione di quello è stato per anni l'Ente Nazionale di Assistenza al Volo un passato di cui oggi resta solo l’acronimo.
In relazione alla necessità di riassetto del settore Trasporto Aereo nazionale per superare le problematiche di natura strutturale ad oggi irrisolte ed anche in relazione ai futuri esiti dell’emergenza COVID-19, le scriventi federazioni, largamente rappresentative su base nazionale delle Categorie Professionali Piloti, Assistenti di Volo e Controllori di Volo / Assistenti al volo, hanno appreso che, nella giornata di domani, 6 aprile, si terrà un confronto sul tema in oggetto.
La scrivente O.S. ha avuto modo di leggere una missiva del 30 marzo 2020 che ben dodici Associazioni datoriali del settore Autotrasporto hanno inviato ai Ministeri dei Trasporti, della Salute e dell’Interno in cui chiedevano “… misure tecnico-operative urgenti per assicurare la piena funzionalità delle aziende di autotrasporto per conto di terzi …”.
Con l'emergenza Coronavirus l'autotrasporto sta vivendo uno dei momenti più drammatici della sua storia: difficoltà a superare i confini, restrizioni sugli spostamenti interni, crollo dell'attività dovuto alla chiusura di moltissime attività, enormi ritardi dei pagamenti dei committenti.
La situazione di forte precarietà e di agguerrita concorrenza che da sempre la gente di mare affronta è nota a tutti. La grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha evidenziato ancora di più come questo importante settore per l’Italia soffra per il mancato riconoscimento delle più basilari misure di tutela e di sostegno.
L’accordo sottoscritto consegue al nuovo scenario delineatosi a seguito dell’emergenza COVID19, in cui tutti i dipendenti, i dirigenti ed i vertici della società, sono chiamati a contribuire al superamento di questa fase imprevista di emergenza sanitaria e di crisi economica, puntando al mantenimento dell’equilibrio tra la continuità nell’erogazione dei servizi, e relativa retribuzione dei dipendenti e l’integrità economica della società, anche in relazione alla revisione degli obbiettivi prefissati.
"La riforma del lavoro marittimo non può più aspettare. Dopo il blocco dei collegamenti con le isole senza la sospensione degli accordi in deroga e il collocamento centralizzato il settore si avvia ad una catastrofe occupazionale". Questo il commento del Segretario Generale Fast-Confsal, Pietro Serbassi, dopo la decisione del gruppo Tirrenia-Cin di sospendere il servizio dei traghetti.
La Tirrenia-Cin sta affrontando una profonda crisi annunciata già da tempo e che ora a causa dell’attuale emergenza sanitaria sta peggiorando. Un settore che sembra quasi messo da parte del quale fanno parte molti lavoratori che ne stanno pagando le conseguenze. Infatti, non solo sono stati interrotti i collegarmi con le isole, con sospensione di beni di prima necessità, ma molte persone sono oggi senza lavoro e senza cassa integrazione. Il tutto contornato da un sequestro dei conti correnti del Gruppo Onorato e dal problema legato alle assunzioni. E’ necessario un tempestivo intervento per far si che Tirrenia venga nazionalizzata.
differimento quarta azione di sciopero nazionale al giorno 11 giugno 2020 di tutto il personale dipendente dalle società/aziende/vettori del settore del Trasporto Aereo,
Egregio sig. Ministro Paola De Micheli, le condizioni di difficoltà che sta vivendo il nostro Paese a causa dell’emergenza sanitaria del COVID-19 si sono sempre più acuite, soprattutto negli ultimi due mesi, coinvolgendo l’intera popolazione italiana e quindi tutti i lavoratori di questo Paese.
differimento quarta azione di sciopero nazionale al giorno 28 maggio 2020 di tutto il personale dipendente dalle società/aziende/vettori del settore del Trasporto Aereo, rappresentate dalle associazioni datoriali in indirizzo, ai sensi della Legge 146/90 e ss.mm. e della Regolamentazione Provvisoria per il Trasporto Aereo.
Commissione di Garanzia Rinnovo fermo ad effettuare astensioni collettive fino al 30/04/2020
L’emergenza COVID ha messo in ginocchio tutta la Lombardia e le ripercussioni sul Trasporto Pubblico Locale sono risultate evidenti fin dalle prime settimane.
La scrivente OS, anche a seguito delle note precedenti in merito alla gestione dello stato di crisi dovuto alla pandemia in atto, nel confermare di aver registrato carenti interventi per la salvaguardia della salute degli operatori del settore TPL da parte della stragrande maggioranza della aziende, condanna l’uso indiscriminato del ricorso alle ferie personali per far fronte alla carenza di domanda del servizio all’utenza.
Sono del tutto evidenti i maggiori rischi a cui vanno incontro tutti i lavoratori, dipendenti pubblici e privati, siano essi operai, impiegati, tecnici, quadri e dirigenti, che sono chiamati col loro impegno a far fronte all’emergenza Coronavirus, per assicurare la continuità delle attività produttive, nell’agricoltura, industria, commercio, turismo e artigianato, per garantire l’erogazione dei servizi al cittadino nell’istruzione, sanità e socio-sanitario, amministrazione centrale e periferica, funzioni locali, pubblico soccorso, polizia e forze armate, penitenziari, credito, trasporti, poste e telecomunicazioni, energia, spettacolo, vigilanza e in tutti gli altri settori pubblici e privati.
Gli operatori sanitari, sia direttamente dipendenti ASL che in forza alle ditte appaltatrici, sono esposti ad un rischio evidente, di cui incerti sono i confini, ed hanno diritto alle DPI previste per Legge e dai Protocolli Governativi.
Gli operatori sanitari, sia direttamente dipendenti ASL che in forza alle ditte appaltatrici, sono esposti ad un rischio evidente, di cui incerti sono i confini, ed hanno diritto alle DPI previste per legge.
La scrivente OS, pur avendo apprezzato la tempestiva comunicazione delle aziende in merito alledisposizioni a tutela della salute dei lavoratori imposte con i Decreti in merito al COVID-19, si vede costrettaa segnalare che molte aziende, Vs associate, nonhanno ancora ottemperato a quanto prescritto.La scrivente OS, pur avendo apprezzato la tempestiva comunicazione delle aziende in merito alle disposizioni a tutela della salute dei lavoratori imposte con i Decreti in merito al COVID-19, si vede costretta a segnalare che molte aziende, Vs associate, non hanno ancora ottemperato a quanto prescritto.
In relazione all’assetto del Trasporto Aereo nazionale e all’emergenza che quest’ultimo sta vivendo per ragioni di carattere strutturale in parte ed eccezionale, le scriventi federazioni ritengono che le misure straordinarie da applicare debbano contemperare un’attenta analisi del quadro complessivo vigente, con particolare attenzione alla salvaguardia dei lavoratori
La presente per comunicare che in merito alle tematiche in oggetto, la scrivente non può prescindere dal preventivo stanziamento e dalla garanzia di disponibilità delle risorse economiche del Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo.
La scrivente OS fa presente che nella stragrande parte delle Aziende che espletano servizio al pubblico con bus e metropolitane sembrerebbe non vengano attuate le disposizioni e i provvedimenti governativi per il contrasto e contenimento del virus COVID-19
[...]In questa giornata, NOI DONNE FAST , abbiamo l’obbligo di chiedere, a fronte dell’emergenza coronavirus e alle ripercussioni nel mercato del lavoro, al nostro Sindacato, alla nostra Confederazione , fatto di donne e uomini , che si facciano parte attiva come sindacato autonomo per scongiurare la perdita di posti di lavoro soprattutto laddove è già precario. Noi donne Fast saremo vigili e promotrici della tutela e dei diritti dei lavoratori.
Per ridurre gli impatti negativi ai lavoratori e ai datori di lavoro, in seguito alle ordinanze emanate dal ministro della salute e per far fronte all'attuale emergenza sanitaria, viene sottoscritto l'accordo tra la regione Emilia - Romagna e le organizzazioni più rappresentative a livello regionale.
Basta rinvii, annunci e scaricabarile sulla pelle dei lavoratori. Dopo due anni e mezzo di amministrazione straordinaria per Alitalia ancora non si vede alcuna soluzione all'orizzonte, che non sia quella, tornata in questi giorni d'attualità, di uno smembramento della compagnia che si tramuterebbe in una vera e propria operazione di macelleria sociale, di cui la nuova richiesta di cassa integrazione per 4mila dipendenti non è che un assaggio. Il governo a questo punto ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità aprendo immediatamente un tavolo di crisi al ministero dello Sviluppo economico con il coinvolgimento di tutte le parti sociali e di tutte le forze politiche
differimento quarta azione di sciopero nazionale al giorno 02 aprile 2020 di tutto ilpersonale dipendente dalle società/aziende/vettori del settore del Trasporto Aereo